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Droni e Aerofotogrammetria_foto.jpg

Aerofotogrammetria

L’aerofotogrammetria viene applicata in numerosi campi come la cartografia, la geologia, l’archeologia, la rilevazione idrografica, quella dell’inquinamento e dello stato della vegetazione.

L’output della fotogrammetria è in genere una mappa o un modello 3D di edifici, terreni, cave, monumenti.

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Grazie alla possibilità di volare a  bassa quota, il rilievo con drone può essere utilizzato anche per la creazione di mappature di colture agricole e monitoraggio dello stato di salute della vegetazione.

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Anche nel campo dell’archeologia, il rilievo con drone rileverà, più dell’occhio umano,  tracce e contorni di resti interrati. Rilievi minimi o differenze di crescita nella vegetazione indicheranno le zone più interessanti per gli scavi.

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Il sistema utilizzato durante il rilievo con drone è quello della Planimetrica (o verticale). L’asse del gruppo ottico è perpendicolare alla superficie terrestre. Le riprese sono eseguite a quote alte, con la possibilità di scegliere tempi di scatto più lunghi. Data la grande distanza dal suolo, la resa è quasi planimetrica, se si eccettuano le lievi deformazioni prospettiche sui bordi dell’immagine.

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